Siamo rientrate con il Teatro Creativo e di Movimento TCM® nelle classi scolastiche da circa un mese (te ne abbiamo parlato qui: “il TCM® è tornato a scuola“) e abbiamo avuto modo di osservare caratteristiche comuni, dalla primaria alla secondaria di primo grado.
Una di queste è senz’altro il desiderio di condividere, di mostrarsi e far sentire agli altri la propria voce. Di raccontarsi.
Le lezioni sono spesso molto caotiche, tutti parlano contemporaneamente e non sempre è facile invitare i bambini e i ragazzi a muoversi sulla musica o nel silenzio. Ciò non accade per disinteresse o disattenzione, anzi. Quest’anno le classi in generale partecipano alle lezioni con entusiasmo e rispondono agli stimoli con grande creatività.
Piuttosto abbiamo notato un bisogno che definirei un’urgenza di raccontare, di condividere subito con il compagno che si muove accanto.
Come sempre siamo interessate a osservare ciò che succede durante gli incontri, per comprendere e offrire stimoli che possano aiutare le classi ed evitare di metterle in difficoltà.
Perchè il TCM® è proprio questo: uno strumento per osservare e comprendere il gruppo.
A questo desiderio di condividere stiamo dando uno spazio all’interno della lezione, perché le scene in movimento possano essere anche raccontate e il percorso immaginato da ognuno e messo in scena attraverso il corpo in movimento possa essere condiviso con gli altri attraverso le parole.
A volte è un cerchio, altre volte un momento in cui stare seduti riempiendo lo spazio e aprire agli altri la propria immaginazione.
I più piccoli, che durante la lezione vengono guidati da noi con l’aiuto della musica e della narrazione dentro una storia che possono arricchire ognuno con la propria immaginazione, amano al termine raccontare la propria versione della storia, riempiendola di particolari su cosa hanno visto e chi hanno incontrato.
Si tratta di un momento di scambio in cui ognuno a turno diventa protagonista coinvolgendo i compagni nella propria fantasia personale.
Il Teatro Creativo e di Movimento TCM è un grande contenitore nel quale teniamo sempre attiva una lente d’ingrandimento.
Per osservare gli atteggiamenti che cambiano di anno in anno nella scuola in generale, nei diversi istituti e nelle singole classi.
Per rinnovare continuamente le nostre proposte stando con quello che c’è e non con quello che vorremmo ci fosse.

E’ allora che scopriamo che anche là dove l’apparenza è caotica si nasconde una grande creatività da mettere in scena e, perché no, da raccontare.