A Binasco, alle porte di Milano, da moltissimi anni Grazia tiene un corso privato di Teatro Creativo e di Movimento TCM® pomeridiano, rivolto a bambini e bambine in età di primaria. Ogni anno il gruppo si rinnova, qualcuno torna dall’anno precedente, qualcuno si presenta per la prima volta, qualcun altro, con il suo ingresso alla scuola secondaria, lascia il suo posto per entrare nel gruppo dedicato ai preadolescenti. Ogni anno il gruppo si muove attraverso dinamiche sempre diverse, in uno spazio relazionale che si sviluppa nel tempo di otto mesi, da ottobre a maggio e si conclude con uno spettacolo teatrale.
Mercoledì pomeriggio, la lezione sta per iniziare e i bambini e le bambine riempiono lo spazio alla spicciolata. Dopo aver infilato le calze antiscivolo, si muovono, giocano e si relazionano tra loro. Grazia si mostra occupata a terminare faccende burocratiche per lasciare che i piccoli attori e attrici possano godere di un momento nel quale sentirsi liberi e mostrarsi agli altri lontano da uno sguardo adulto. Con la coda dell’occhio nota un bambino parlottare da solo, poi torna a compilare il foglio della ricevuta da consegnare a una mamma alla fine dell’incontro.
“Posso portare il mio coccodrillo?”
La domanda di M. le arriva all’orecchio all’improvviso, alza lo sguardo per incontrare i suoi occhi. “Oggi può venire anche il mio coccodrillo?” ripete il bambino che un attimo prima sembrava parlare da solo.
M. è un bambino di 10 anni arrivato quest’anno, presentato dai genitori come plusdotato.
Da diversi anni a scuola sentiamo parlare di plusdotazione cognitiva o alto potenziale cognitivo, in relazione a bambini e ragazzi che, brevemente, la letteratura scientifica accomuna per elevate abilità di ragionamento astratto, capacità di apprendere e memorizzare elevate rispetto ai coetanei, interessi specifici e settoriali, noia nei confronti della routine. La difficoltà di avere questo “dono” (nel linguaggio internazionale si parla infatti di gifted) si rivela nell’emotività poiché alle abilità cognitive non corrisponde una maturità affettivo-relazionale.
Alla richiesta di M., Grazia risponde “sì”. Il bambino continua a fare ciò che già faceva ma ora si sente legittimato, alza il tono di voce e le sue parole giungono comprensibili. Sta spiegando al suo amico coccodrillo cosa succede nella lezione di teatro e lo invita a partecipare con lui. Gli altri bambini presenti lo osservano per un po’, poi, spontaneamente, invitano un amico animale a seguirli nello spazio teatrale. M. è arrivato da poco ma nel gruppo ha già un certo seguito. La lezione inizia così, i piccoli attori, come di consueto, camminano nello spazio ma questa volta non sono soli, ognuno di loro ha accanto a sé un animale immaginario al quale poter parlare, senza la preoccupazione che gli altri sentano e comprendano necessariamente le loro parole.
Ora però è arrivato il momento di congedare i propri animali, perché è importante che ogni attore ritrovi il suo spazio personale per poi poter entrare in relazione con gli altri. Grazia invita i bambini e le bambine a salutare i propri animali e ad accompagnarli fuori, per proseguire l’incontro con nuove proposte.

Il Teatro Creativo e di Movimento TCM® si basa sull’esperienza e l’osservazione del qui e ora e ha un approccio che offre a ogni singolo individuo uno spazio personale con una visione ampia sull’intero gruppo. Per questo motivo, ciò che accade in un incontro di TCM non è scontato, perché l’obiettivo non è insegnare ma invitare il gruppo a fare esperienza attraverso i linguaggi del teatro e le risorse della teatroterapia e della danzaterapia, affinché ognuno possa esprimersi ed entrare in relazione con gli altri. Alla luce di ciò, il conduttore, come in questo caso, coglie stimoli creativi e ne osserva gli sviluppi, offrendo il giusto tempo affinché ogni membro del gruppo trovi il proprio spazio espressivo senza chiudersi troppo in sé stesso.
I corsi TCM, sia in ambito educativo che privato, sono percorsi che offrono a persone di tutte le età la possibilità di esprimersi attraverso diversi linguaggi, con il corpo e la voce, e invitano a scoprire e rivelare la propria creatività sempre in uno spazio relazionale, affinché ogni elemento del gruppo possa valorizzare i propri “doni” e scoprire e accogliere senza giudizio quelli degli altri.